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Nina Fischer& Maroan El Sani. L'impero dei segni


Impero dei segni/ Palazzo dei Congressi - exterior
(2011), Courtesy Galerie EIGEN+ART Leipzig/Berlin e Galleria Marie- Laure Fleisch

Nina Fischer e Maroan El Sani espongono per la prima volta in Italia presso la galleria Marie-Laure Fleisch una serie di grandi fotografie atte a testimoniare un progetto svoltosi presso il Palazzo dei Congressi di Roma, L’impero dei segni. Il loro campo d’azione si colloca tra video, installazione, film e fotografia e il loro obiettivo è analizzare l’immagine dei luoghi nel passaggio da un passato verso un futuro, capire e restituire una loro diversa conformazione nella memoria collettiva e personale.
Dando un’occhiata al loro sito internet è facile intuire quanto l’ interesse della Fischer e di El Sani sia insediarsi in siti già dotati di una precisa connotazione storica ma del tutto mancanti di una contemporanea. Fa dunque pensare che abbiano voluto parlarci proprio del Palazzo dei Congressi, punto morto e solo sporadicamente interessato a manifestazioni culturali interessanti. Dunque cosa hanno fatto? Hanno provato, riuscendoci a mio avviso, a costruire una corrispondenza tra i segni dell’architettura e quelli della comunicazione umana non verbale: hanno organizzato un workshop tenuto da una professoressa sordomuta che ha guidato un gruppo di cittadini ad esprimersi attraverso il linguaggio dei gesti e del corpo. Le fotografie esposte in galleria documentano il tentativo di instaurare un legame tra la comunicazione non verbale delle persone e “il linguaggio silente di un’architettura fascista” (come recita il comunicato stampa).


Impero dei segni /individual
(2011), Courtesy Galerie EIGEN+ART Leipzig/Berlin e Galleria Marie- Laure Fleisch

Non solo per la stessa identità nazionale, il lavoro della coppia richiama nella memoria quello di un’altra celebre coppia di artisti, Brend & Hilla Becher, che sul finire degli anni sessanta hanno elaborato una delle più interessanti espressioni dell’arte e della fotografia concettuale. E allora si ritrova, con le dovute differenze storiche, questo desiderio di catalogazione completa quasi a voler dimostrare una permanenza delle cose necessaria a contrastare il senso di perdita dovuto alla consapevolezza di una inarrestabilità della scomparsa spaziale e temporale di un oggetto, o in questo caso, l’annullamento della destinazione d’uso di un edificio. Se nel lavoro di Fischer e el Sani esiste un superamento di quell’ottica minimalista in cui l’immagine seriale rientrava a pieno titolo nella produzione di quegli anni lo si deve alla presenza della figura umana nelle loro fotografie. Non solo il problema del sito e neanche il richiamo alla corrente della Nuova oggettività alla August Sander, in cui il valore documentativo della fotografia era connotato da una valenza sociale, ma oltre, verso una ricostruzione di una identità perduta, una riappropriazione del luogo mediante l’interazione con il soggetto umano.


Impero dei segni /Palazzo dei Congressi - interior
(2011), Courtesy Galerie EIGEN+ART Leipzig/Berlin e Galleria Marie- Laure Fleisch

Claudia Cavalieri


Nina Fisher & Maroan El Sani - L'impero dei segni
dal 22 febbraio al 30 aprile 2011

Galleria Marie-Laure Fleisch, Vicolo Sforza Cesarini 3 A - Roma
www.galleriamlf.com

 

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