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Vanessa Beecroft VS Wolfgang Tillmans

Vanessa Beecroft e Wolfgang Tillmans si incontrano in occasione della nona edizione della rassegna di “Soltanto un quadro al Massimo” presso l’Accademia Tedesca di Villa Massimo in Roma. Come di consueto i curatori Ludovico Pratesi e Joachim Blüher mettono in contatto due artisti, uno italiano, l’altro tedesco, un’opera a testa, in questa occasione Vanessa Beecroft espone “VB53 31 NT” mentre Wolfgang Tillmans viene presentato da “City”. Un incontro scontro confronto molto interessante: la Beecrotf “mette in scena” uno dei suoi “tableau vivants”, catturando una donna bellissima in una posa ricercata, presa in prestito dall’arte rinascimentale, una meravigliosa venere botticelliana spogliata peṛ della sua purezza, perché non pụ fare a meno di rievocare la Maddalena. Il corpo nudo, nitidissimo, intoccabile della donna si specchia in un corpo urbano, sbiadito e quotidiano. Tillmans si concentra su uno scorcio cittadino, la resa della fotografia omogeneizza il paesaggio, niente colori accesi, ma solo sfumature di grigi. Tipico della sua ricerca è il quotidiano ma riuscendo a far entrare la luce nella pellicola, l’immagine si sfoca e regala un effetto straniante allo spettatore. In entrambe le opere si pụ notare l’importanza dello sguardo dell’artista, del soggetto e dell’osservatore, da una parte lo stereotipo di donna perfetta che guarda lo spettatore dall’alto, dalla sua dimensione sovraumana e coś pure l’artista tedesco ci regala una visione della città dall’alto, cui l’uomo non pụ accedere se non attraverso artifici. A prima vista sembrano due lavori completamente distanti, in realtà sia nel corpo umano che nel corpo urbano si evidenzia l’alienazione del contemporaneo, in cui tutto è perfetto, uguale e di conseguenza finto. È chiaro che non è il “bello” che si sta ricercando, ma la critica all’apparenza, a cui tutti i giorni veniamo sottoposti. In Vanessa Beecroft ritroviamo l’ossessione per la moda, il consumo, il richiamo all’arte classica, la bellezza, certo, ma effimera e costruita, Wolfgang Tillmans, capace di impressionare la pellicola con nudi, nature morte, paesaggi, rimane sempre strettamente connesso al quotidiano, e lavorando sulla pellicola riesce, al pari delle modelle della Beecroft, a generare una visione inconsueta di una realtà nota.  Certo una piccola esposizione, ma la scelta delle opere è significativa e accompagna lo spettatore a concentrarsi solo sui due soggetti, inoltre, da non sottovalutare, la grandezza e la vicinanza dei due lavori, all’interno della piccola sala, permette una totale immersione nell’universo Beecroft – Tillmans.

Chiara Ciucci Giuliani


Soltanto un quadro al massimo: VANESSA BEECROFT e WOLFGANG TILLMANS

a cura di Joachim Blόher, Ludovico Pratesi

dal 17 settembre al 30 ottobre 2008

ACCADEMIA TEDESCA ROMA VILLA MASSIMO, Largo di Villa Massimo 1-2  - Roma

www.villamassimo.de

 

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