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Reena Spaulings - More Michael Paintings


Reena Spaulings, More Michael Paintings (2011), Courtesy Indipendenza Studio - Ph.Giorgio Benni

«It's a story about nobody who could be anybody becoming a somebody for everybody».
Tutto comincia con il romanzo
Reena Spaulings Semiotext(e), una sorta di esperimento collettivo composto da un numero imprecisato di scrittori e artisti sotto la firma Bernadette Corporation. E' la storia - squisitamente americana - di un nessuno qualsiasi che potrebbe essere chiunque tra la folla, e diventare 'qualcuno': racconta di come Reena, giovane guardia di un museo, stravolga la sua esistenza nel momento in cui, scoperta casualmente, viene scritturata come modella per una campagna pubblicitaria. Seguendo il filo degli eventi e dei pensieri della protagonista,
« Dove finisce il mio corpo quando si espone agli altri? »*, la nostra mancanza di unicità - sembra dire - è l'unica cosa che condividiamo oggi, oltre ad un totale distacco dalla nostra soggettività. Il corpo di Reena in quanto vacuum racchiude in sè possibilità di co-esistenza di altre identità, in primis quelle dei suoi 'genitori', John Kelsey e Emily Sunblad, che hanno dato forma a questa creatura e raccolto intorno al progetto altre personalità interessate a diventare 'qualcuno' senza essere nessuno, condividendo sempre i panni di Reena.

La Galleria Reena Spaulings Fine Art inaugurata a New York nel 2004 rappresenta il culmine di questa vicenda, è qui che l'operazione Reena Spaulings trova un fertile terreno per mescolare le carte: autore, artista, curatore, gallerista, si alternano e scambiano di ruolo, mettendo in dubbio le rispettive gerarchie nel sistema definito e ormai consolidato dell'arte contemporanea.


Reena Spaulings, Installation View (2011), Courtesy Indipendenza Studio - Ph. Giorgio Benni

Spaulings come artista-collettivo, abbraccia diverse modalità di produzione artistica, sempre interrogando le nozioni di identità, de-soggettivando gli artisti che rappresenta, minando le divisioni professionali del lavoro, ridistribuendo i ruoli e affrontando i problemi e i meccanismi del mercato dell'arte.

Le manipolazioni di Reena coinvolgono a loro volta anche le definizioni dell'arte e dei suoi linguaggi. I dipinti - opportunamente numerati - della serie More Michael Paintings, realizzati durante la permanenza nell'appartamento di Indipendenza Studio con l'aiuto del giovane dottorando Michael Sanchez, non si risolvono in un' anacronistica rivisitazione delle Antrophométrie di Klein. Il procedimento è evidentemente lo stesso - corpi nudi intrisi di colore spiattellati sulla tela che diventano forme astratte – ma l'astrazione qui non è contemplata in quanto risultato finale del dipinto. L'astrazione, come codice linguistico dell'arte è rimessa in discussione in quanto oggetto di un business, quello della pittura e del suo mercato che ingloba lo stesso processo di creazione dell'opera. Il discorso vale ancora una volta, per i levigati surf di marmo presenti in mostra, prodotti in stretta collaborazione con un collezionista e diventati oggetti di uno scambio con il titolare della società di marmi che ha fornito il materiale.


Reena Spaulings, More Michael Paintings (2011), Courtesy Indipendenza Studio - Ph.Giorgio Benni

Reena, alla sua prima volta in Italia, probabilmente sarà stata considerata 'cattiva artista' dal gallerista scettico, o 'non originale' dal critico arrogante e poco informato, sta di fatto che la sua presenza, o sarebbe meglio dire la sua assenza, ha reso tristemente noto ed evidente il fatto che il consumo, così come la produzione dell'arte, rischiano a volte, di non essere più né una scelta né un piacere ...


*B. Corporation (a novel by), Reena Spaulings, Semiotext(e), 2004

Nicoletta Guglielmucci


More Michael Paintings - Reena Spaulings
dal 27 ottobre 2011 al 14 gennaio 2012
Indipendenza Studio - Via dei Mille 6 - Roma
www.indipendenzastudio.com

 

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