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Cosa pensate del progetto Nuova Gestione? Come abitanti del Quadraro e proprietari di uno degli spazi sfitti, pensate che i lavori sono riusciti a instaurare un legame con il quartiere, con la sua memoria e la sua attualità?
Nuova Gestione è stata una iniziativa interessante, molto ben strutturata, che ha visto un impegno attivo e costante dei membri dell’Associazione Sguardo Contemporaneo. L’associazione ha reso l’evento artistico vivace e la cosa più bella, e che ci ha colpito di più, è stato lo spirito di collaborazione che si è instaurato tra i componenti dell'associazione e la partecipazione di tutti nella preparazione dell'evento.
Per quanto riguarda gli aspetti relativi al legame strutturale con il quartiere, riteniamo che Margherita Moscardini, una delle artiste che ha lavorato all’interno del Grottino, sia riuscita a creare un legame tra lo spazio visibile in superficie (l'isolato su cui sorge il locale) e lo spazio nascosto sotto terra (il locale collegato alle grotte di tufo), attraverso la forma geometrica del triangolo.
Sicuramente, dal punto di vista della memoria, l'aspetto che avrà entusiasmato il pubblico sarà stata la possibilità di accedere alla piccola grotta, atrio di quella più grande che scende in profondità, di cui quasi nessuno sospetta l'esistenza.
Margherita Moscardini, A Case for Contents, work in progress; photo: Valeria De Berardinis
Pensate che un'esperienza come Nuova Gestione possa effettivamente contribuire al rilancio di un quartiere come il Quadraro?
Sì. Perché ha dato la possibilità a molte persone, che prima non conoscevano il Quadraro, di visitarlo, di conoscerlo, di scoprire che esiste un angolo di storia romana. Il quartiere generalmente è poco visitato. Chi passa da qui è spesso interessato all’acquisto o all’affitto di una casa bassa o di un villino, che sono tipici del luogo. Con Nuova Gestione invece l’interesse è stato diverso. Questa volta sono venuti, credo, per curiosità ed hanno scoperto qualcosa di inaspettato, popolare e a misura d'uomo. Soprattutto, il giorno dell’inaugurazione, la strada ha iniziato ad animarsi di tante persone e specialmente di giovani. Era molto bello vedere questa trasformazione.
Margherita Moscardini, A Case for Contents, work in progress; photo: Valeria De Berardinis
Il vostro coinvolgimento nel progetto, come proprietari di uno degli spazi sfitti, Il Grottino, e come testimoni della sua storia, cosa vi ha lasciato come sensazioni e cosa porterete con voi di questa esperienza?
Porteremo il ricordo della fatica fisica e mentale per liberare il locale da tutti gli oggetti che conteneva, per consentire a Margherita di realizzare il suo intervento. Nella cassa, alla fine, siamo riusciti a nascondere molti oggetti. Ma non era finita lì. Al termine dell'evento l'abbiamo dovuta liberare di nuovo.
Carlo e Roberta sono i proprietari dello spazio in Via degli Arvali 6 all'interno del quale hanno sviluppato il proprio progetto sia Margherita Moscardini che Angela Zurlo.
